lunedì 12 maggio 2014

Hashtag, cosa sono e come utilizzarli

I post su facebook e sugli altri social network sono pieni di parole precedute dal segno "#".
Sono i cosiddetti "hashtag". 
Non sai cosa sono o non sai come utilizzarli al meglio, senza incappare negli errori più comuni?



martedì 22 aprile 2014

Google ridisegna le app



Forti rumori lasciano intendere che Google sia in procinto di ridisegnare le sue App unificandone l'aspetto per iOS, Android e Web, con l'obbiettivo di rimuovere le distrazioni dal focus sul contenuto.
Il progetto si chiama "Google 2".
Leggi l'articolo completo

venerdì 21 febbraio 2014

I 6 consigli di oggi per Social Media Marketing

E' vero che una buona parte del pubblico social è giovane, ma è un errore pensare che solo i giovani ne siano il motore:
Seppur ancora giovane, il social media marketing ha dimostrato di essere un elemento di valore per il classico marketing mix.
E siccome la crescita ed il cambiamento dei social media sono continue, bisogna essere sempre aggiornati sulle realtà e sulle novità per sfruttare al meglio le potenzialità che offrono.

Qualche tempo fa ho pubblicato un articolo con alcuni consigli sull'utilizzo dei social; oggi ne aaggiungo altri 6, che ci possono evitare alcuni degli errori più comuni:

1. I Social Media mi permettono di raggiungere solo un pubblico giovane.

E' vero che una buona parte del pubblico social è giovane, ma è un errore pensare che solo i giovani ne siano il motore: un recente studio del Pew Research Center and Docstoc mostra che il 77% delle persone della fascia 30-49 ed il 52% della fascia 50-64 è attivo sui social media, mentre la fascia 18-29 segna un calo per il secondo anno consecutivo. E non solo, Forrester dimostra che tutti i business decision makers utilizzano i social media, senza differenze di età.
Quindi non sottovalutare mai i social media come mezzo di acquisizione di nuovi contatti/clienti, sarebbe un errore imperdonabile.

2. Post frequenti su Facebook aumentano automaticamente le performance di una campagna.

Mi sono già posto il problema della frequenza dei post nell'articolo "to blog or not to blog, this is the question!".
Aggiungo qualche osservazione: un utente Facebook con molti amici, riceve decine se non centinaia di aggiornamenti al giorno; in questo flusso costante di informazioni un eccessivo numero di post dalla stessa sorgente potrebbe facilmente perdere di efficacia.
Non seppellire i tuoi followers con un pioggia di post, che invece di attirare la loro attenzione si mescolano al rumore di fondo e vanno irrimediabilmente persi.
Un post al giorno è certamente più che sufficiente a tenere informati ed interessati i tuoi followers. E fai in modo che i tuoi post suscitino effettivamente interesse, includendo link ed immagini rilevanti, e siano il più possibile condivisi.

3. I post devono diventare virali per essere utili

Le storie di video, immagini ed articoli diventati virali e condivisi da milioni di persone sono certo attraenti ed il sogno di tutti.
Ma questa sorte è limitata a pochi fortunati casi; la normalità è fatta da ben altri numeri.
Per cui cerca di ottenere il meglio dai tuoi post, che devono avere come obbiettivo di aggiungee valore all'esperienza dei tuoi followers, fornirgli materiale interessante e utili.
E non porti mai come obbiettivo "il sogno virale".

4. Twitter è utile solo a personaggi pubblici, marchi conosciuti o grosse aziende

Certo è facile per i personaggi pubblici, i marchi conosciuti o le grosse aziende avere ottenere grandi numeri di followers, ma anche per le organizzazione più piccole l'uso di questa piattaforma è utile per far crescere la brand awarness e guadagnarsi la fiducia dei propri clienti.
E' ottima per annunciare nuovi prodotti, sconti esclusivi, notizie sull'azienda, ma anche per scoprire chi e come parla di te.
E anche per Twitter attenzione: un solo tweet al giorno!

5. La pubblicità su Facebook non attira clienti

La pubblicità su Facebook quando riesce a generare "Mi piace", automaticamente attiva un circolo virtuoso con le persone che ti conoscono già, ti fa conoscere ai loro amici e può generare nuovi contatti.
E puoi sfruttarla per ottenere raccomandazioni!

6. Google+ non è utile

E' vero che che tra i Social network Google+ non è ancora tra i numeri uno ( ma in decisa crescita, come ho mostrato nell'articolo "Google+ - segnali di crescita"), ma ha l'indubbio vantaggio di essere il tramite tra il mondo social ed il gigantesco numero di ricerche effettuate ogni giorno su Google.
Quando qualcuno fa "+1" su un articolo/prodotto/post implicitamente crea una raccomandazione che è molto più utile di una buona posizione nei risultati di ricerca.
Bisogna considerarlo un complemento alle strategie sugli altri social media, ma prestargli comunque la dovuta attenzione.

martedì 18 febbraio 2014

Google+ - segnali di crescita

Google+, seppure ancora ignorato da molti brand, si mostra in decisa crescita mese dopo mese, ed ha realmente le possibilità per diventare il social media più seguito al mondo.
Diamo un'occhiata ai numeri:

  • il 35% degli iscritti a Google+ usano attivamente il social network durante il mese
  • il 31% degli iscritti ha un eta compresa tra i 25 ed i 34 anni
  • gli iscritti caricano più di 1,5 miliardi di immagini alla settimana
  • il 70% dei top 100 inter-brands usano attivamente Google+.
Questo infographic di wearesocial ci da una vsisione completa ed immediata:


martedì 11 febbraio 2014

La ricerca semantica, nuova frontiera del web



Ad agosto 2103 su Forbes è uscito un articolo di David Amerland di NetApp, intitolato "Search Is Dead... Long Live Search!", che spiega come il futuro della ricerca sul web si fondi sulla semantica.
In questa libera traduzione ne riporto i concetti salienti.

La ricerca, come la conosciamo, è morta. Nel nuovo web semantico i contenuti diventano più coinvolgenti, si traducono in un maggior numero di visitatori che si convertiranno più facilmente in clienti.

La ricerca semantica, nuova frontiera del web

Mica male, ma come far parte di questo nuovo gioco del "semantic web"?

La ricerca ed il marketing erano fatti una per l'altro.
La possibilità di digitare una ricerca in Google ed ottenere le informazioni desiderato in un nanosecondo ha qualcosa di magico.
E magico, per gli uomini di marketing, normalmente significa una opportunità d'oro di fare una vendita.

E per fare business si cercano sovente scorciatoie che portano rapidamente al profitto ed le ricerche sono terreno fertile per le facili scorciatoie.
Ed infatti sono state troppo facilmente manipolate, attraverso molti e discutibili sistemi di SEO.

Tutto questo fino all'arrivo della ricerca semantica, che apre una fase del tutto nuova nel Web:
d'ora in poi si smette di "cercare" e si comincia a "trovare" le informazioni collegate al contesto e non a delle semplici keywords, utilizzando il contesto stesso per comprenderne meglio il significato.

L'avvento del semantic web segna il passaggio da risultati basati sulla probabilità a risultati basati sulla comprensione del linguaggio naturale.
A questo si aggiunge che eventuali sforzi per manipolare questo tipo di risultati sono probabilmente maggiori rispetto a quelli che si spendono a fare un lavoro ben fatto.
Questo cambia tutto: la motivazione più forte del business on line ritorna a come deve essere: vendersi bene e non ingannare il sistema.

Vuoi che i tuoi prodotti o servizi siano visibili online?

Bene, metti in piedi una solida strategia di creazione di contenuti che vada oltre la mera vendita, perchè la moneta più forte nell'economia su internet è basata sui contenuti.
Il perchè è presto detto: un contenuto valido permette una diffusione del tuo brand quando è coinvolgente, viene condiviso, se ne parla, e se ne parla molto;  e nel web semantico questo tipo di relazione è molto più importante delle semplici keywords, e fa crescere la fiducia, la reputazione, e l'autorevolezza del tuo brand
attraverso il web, e automaticamente per questi motivi aumenta il ranking sui motori di ricerca.

E siccome la ricerca semantica è in grado di fornire un elevato grado di accuratezza nella risposta alle ricerche, il risultato è una totale rilevanza e contestualità delle informazioni trovate.
Ma questo potrebbe avere anche un rovescio della medaglia: il rischio di restringere troppo la rosa dei risultati, perdendo quella dose di casualità che ci potrebbe permettere
di scoprire cose di cui non conoscevamo/non ricordavamo l'esistenza. Ad esempio con una ricerca tradizionale cercando "Rio" ( inteso come film del 2011) tra i risultati troviamo
anche l'album "Rio" dei Duran Duran del 1982.
Allora è necessario introdurre artificialmente una certa dose di casualità, che ci porti anche a risultati insapettati, per condurci a nuove conoscenze ed a nuovi prodotti.
E questa casualità, garantendo un maggior livello di soddisfazione nei potenziali clienti, potrebbe condurre ad un maggior numero di conversioni.

Rissumendo ecco i 4 punti del "cerchio magico":
Buoni contenuti aumentano la fiducia e la reputazione
...che si trasformano in un aumento della visibilità
...che si trasforma in un aumento di vistatori
...che possono trasformarsi in clienti

martedì 14 gennaio 2014

Social Media: migliora la tua presenza online!

Voglio condividere questo interessante articolo di Francesco Turturiello di ninjamarketing.it.
"Se il 2013 è stato l'anno d'oro per i social media, il 2014 dovrà essere l'anno giusto per utilizzarli al meglio per farci conoscere"
I Social media stanno veramente prendendosi una fetta cospicua della comunicazione:

  • siamo pronti ad investire su questo canale?
  • siamo sicuri dei ritorni del nostro investimento?

Approfittate anche voi dei consigli di Francesco e leggete i suoi

 "4 consigli per migliorare la vostra presenza sui social media nel 2014"

giovedì 9 gennaio 2014

to blog or not to blog, this is the question!

Una domanda che affligge tutti i conduttori di un blog, me compreso, é: quanto spesso devo pubblicare nuovi contenuti sul mio Blog?
Tutti i giorni, solo i giorni lavorativi, solo nei week end, una volta alla settimana oppure solamente un paio di volte al mese?
A proposito dei social media avevo già scritto nel post "Social: istruzioni per l'uso".
Penso che per i blog il discorso sia leggermente differente, anche perché l'impegno necessario è certamente maggiore.
Se cerchiamo su Google una risposta, ci troviamo di fronte ad un dibattito piuttosto acceso tra fautori del "day-to-day blogging" e scrittori meno prolifici.
Quello che lascia ulteriormente perplessi è che, sempre che venga comunque fatto un buon lavoro, i risultati sono spesso soddisfacenti in entrambi i casi.

Proviamo a fare un confronto tra vantaggi e svantaggi:

Vantaggi:

  • contenuti freschi ogni giorno
  • se ben struturati aiutano il SEO
  • possono costituire una leva per le attività di social media marketing
  • danno visibilità ed autorevolezza a te ed al tuo business
  • possono aumentare le visite al sito


Svantaggi:

  • una grande quantità potrebbe andare a scapito della qualità
  • contenuti poveri
  • i post restano in testa al tuo blog solo per un giorno ed hanno minor possibilità di attrarre commenti e condivisioni
  • i lettori sono subissati di post e non hanno il tempo di leggerli tutti
  • impegno di tempo eccessivo a scapito di altre attività utili al business


Pur non potendo smentire totalmente i vantaggi del posting giornaliero, io, personalmente, propendo per una pubblicazione dei contenuti un po' più "light", perché ritengo che sia opportuno impiegare del tempo anche in altre attività di marketing complementari al blog, che aiutino a far crescere il business.

E voi cosa ne pensate? Quanto spesso pubblicate i vostri nuovi post?